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Le forme dell'acqua - The Independent Project
Submission

Un evento di

Dryphoto arte contemporanea

Via delle Segherie, 33, Prato, Toscana, Italy

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Le forme dell’acqua

27 November 2022 - 27 November 2022

Via del Palco 228, Prato

Il progetto Le forme dell’acqua, a cura di Vittoria Ciolini, ha coinvolto le artiste Li Cui, Lori Lako e Ai Teng a riflettere sul tema dell’acqua, chiamandole a realizzare alcune azioni sul fiume Bisenzio a Prato. Nella giornata di domenica 27 novembre – dalle 10:30 alle 18:00 a Villa San Leonardo al Palco – le tre artiste presenteranno i risultati di questi lavori all’interno di una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di studiosi, artisti, studenti e utenti del Dipartimento Salute Mentale del Presidio Ospedaliero di Prato. Le forme dell’acqua vuole essere una piattaforma sperimentale di produzione artistica e di riflessione interdisciplinare. Proseguendo un percorso iniziato con il progetto Prato e il suo fiume, Dryphoto affronta il tema dell’acqua, l’essere umano e la città, portando anche all’interno di questo progetto le modalità di lavoro che l’hanno sempre contraddistinta, ponendo una particolare attenzione alle attività di socializzazione e formazione rivolte a giovani e a soggetti a rischio, questa volta anche consapevoli che sono state le “categorie” più colpite dalle restrizioni pandemiche.

La tavola rotonda, dopo i saluti istituzionali, sarà moderata da Alba Braza, curatrice indipendente di base a Valencia che ha collaborato a diversi progetti di Dryphoto curando, tra gli altri, le edizioni di Piazza dell’Immaginario (2014-2016).

Protagonisti di questa giornata, insieme alle artiste, anche i partecipanti ai laboratori e le realtà che sono state coinvolte: gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Carlo Livi di Prato; gli studenti dell’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo Marco Polo Scuola Secondaria di primo grado Ser Lapo Mazzei di Prato; gli studenti del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze e gli utenti del Dipartimento Salute Mentale del Presidio Ospedaliero di PratoUn momento di restituzione dove i diversi attori coinvolti mostrano opere, progetti, riflessioni per aprire un confronto con: Stefano Boccalini artista, docente di Arte Pubblica alla NABA di Milano, direttore artistico di Ca’Mon (centro di comunità per l’arte e l’artigianato della montagna), Monno, Brescia; Giuliano Di Gaetano, direttore del Museo Centro per le Acque del Gran Sasso; Andrea Abati, artista e fondatore di Dryphoto; Robert Pettena, artista e professore all’Accademia di Belle Arti di Firenze.

I PROGETTI DELLE ARTISTE AI TENG, LI CUI, LORI LAKO

Il progetto di Ai Teng (1989, Shandong, Cina) si intitola Il racconto dell’acqua che scorre nel Bisenzio, e l’artista lo descrive così: “Le nostre relazioni, vissute, immaginate o anche solo raccontate da altri, sono come il limo che l’acqua ha portato con sé e poi si è depositato sul fondo del fiume; difficile separare i piani; è un sostegno silenzioso che non chiede niente, sembra non avere alcun senso e invece è quello di cui più c’è bisogno. Il video testimonia l’azione dell’artista intenta a scrivere il suo racconto nell’acqua del Bisenzio e l’acqua, nel suo scorrere lento fa proprio l’inchiostro delle parole e così le trasforma, le porta con sé e le deposita da qualche parte nel fondo del fiume.”

Con i fiumi sorgono le civiltà e con essi si trasportava la cultura. Tali passaggi portarono allo sviluppo di canali artificiali che collegavano i corpi idrici naturali e le attività umane”. Introduce così Li Cui (1992, confine fra Cina e Corea) il suo progetto Star Drift, azione, video installazione, 2022. L’artista ha simbolicamente spedito l’acqua del fiume di Qiantangjiang dalla provincia di Zhejiang (Cina) a Prato (Italia), congelata sotto forma di stella per poi essere portata alla deriva nel fiume Bisenzio. Con l’intervento dell’artista, la forma dell’acqua diventa visibile, esistendo brevemente sotto forma di simbolo culturale. La stella galleggia sul fiume seguendone il flusso ed infine scompare diventando tutt’uno. Il processo di trasporto dell’acqua insieme al simbolo della “stella a cinque punte’’ riflettono la realtà degli immigrati Cinesi dello Zhejiang che vivono a Prato e la loro difficoltà di fondersi in questo conflitto fra i diversi background culturali e ideologici.

Lori Lako (1991 – Pogradec, Albania) vive e lavora a Firenze. Ha studiato Arti visive e Nuovi Linguaggi Espressivi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e all’Akademie der Bildenden Künste, Monaco di Baviera. Attraverso la sua ricerca riflette sulla condizione dell’uomo post-moderno surclassato da immagini e messaggi che ostacolano la decodifica del mondo, la memoria storica e l’ascolto del sé. Nel 2014 Lori Lako ha partecipato al progetto Prato-Sarajevo art invasion, co-curato da Dryphoto insieme a Kinkaleri e Centro Pecci, intervenendo con riparazioni metaforiche e fisiche di punti significativi della città, tra cui alcune zone intorno al fiume Bisenzio con l’opera temporanea Oro/a.

Il video Fluid continuum, 2022, prende spunto dal primo paesaggio che si è impresso nella memoria dell’artista: le immagini in movimento mostrano la relazione degli abitanti con il lago della sua città natale. Partendo dal lago la riflessione si espande in un “continuum fluido”, di fiumi che finiscono nei laghi, nei mari e in altri fiumi.

L’acqua è alla base di tutte le forme di vita conosciute, è l’origine della vita sul nostro pianeta ed è indispensabile nell’uso civile, agricolo e industriale. L’acqua ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle prime civiltà, è stata da sempre fonte di ispirazione per gli artisti di tutto il mondo, sia per le sue caratteristiche fisiche di trasparenza e fluidità, sia per il forte significato simbolico che le è stato attribuito. Le forme dell’acqua si propone come luogo ideale in cui l’arte diventa catalizzatore di una riflessione più profonda sulla complessa problematica della relazione fra arte e ambiente, per sensibilizzare e portare le persone ad interrogarsi sulla questione ambientale facendo leva su l’immediatezza comunicativa propria dell’espressione artistica e per mettere a confronto discipline diverse. La consapevolezza dell’arte come spazio di libera sperimentazione di estetiche relazionali fra le discipline, apre la possibilità a persone non provenienti dal mondo dell’arte di agire nei processi seguendo percorsi creativi.

La scelta di Villa San Leonardo al Palco di Prato come luogo di restituzione di questo progetto avviene sia per la sua posizione in alto sulla riva sinistra del fiume Bisenzio, quasi a guardia del fiume che entra in città ma anche per il suo porsi come polo culturale, ecumenico di ritiro spirituale e di dialogo.

TAVOLA ROTONDA CON STEFANO BOCCALINI, ANDREA ABATI, ROBERT PETTENA E GIULIANO DI GAETANO

Stefano Boccalini, artista, docente di Arte Pubblica alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, direttore artistico di Ca’Mon (centro di comunità per l’arte e l’artigianato della montagna) di Monno, Brescia, parlerà di Parole Luoghi e Mestieri. Fin dalle prime installazioni il rapporto con lo spazio è l’elemento che caratterizza il suo lavoro e se all’inizio, questo rapporto era di tipo fisico – e si sviluppava nelle relazioni con l’architettura e la natura – successivamente inizia a trasformarsi attraverso un insieme più complesso di fattori, sociali e antropologici, che mettono al centro della sua ricerca l’individuo e le comunità di riferimento. Da quando la parola è diventata protagonista del suo lavoro, l’opera si pone come momento di riflessione collettiva su temi che riguardano tutti, ridare peso specifico e valore collettivo al linguaggio diventa il mezzo con cui contrappone al valore economico il valore “del comune”. Oggi la sua ricerca si concentra prevalentemente in quelle aree che sono considerate decentrate, in particolare la Valcamonica, un territorio dove Boccalini sta cercando di attivare dei processi di consapevolezza legati ai saperi locali.

Giuliano Di Gaetano, direttore del Museo Centro per le Acque del Gran Sasso nel suo intervento Tutto cambia intorno a noi. Educazione e adattamento, invita ad approfondire la necessità di risposte adeguate alle mutevoli esigenze di un mondo sempre più complesso. I rapidi cambiamenti sociali, la diversificazione dei contesti nei quali ci troviamo ad operare esigono consapevolezza, senso di responsabilità, qualità nell’attività di formazione.

Andrea Abati (artista e fondatore di Dryphoto) e Robert Pettena (artista e professore all’Accademia di Belle Arti di Firenze), confronteranno due visioni del fiume Arno. Attraverso i villaggi, una mostra e una pubblicazione di Andrea Abati con una preziosa introduzione di Luigi Ghirri, racconta il percorso del fiume Arno dalla sorgente alla foce insieme ad una riflessione sull’ambiente e sulla fotografia realizzata nel 1988 dall’Assessorato all’ambiente della Provincia di Firenze, una ricerca che fa riflettere sulla qualità dello sviluppo e sulla concezione di un progresso nel quale coesistono in perenne contraddizione una logica distorta delle risorse insieme alle forti potenzialità intrinseche nella natura. Archivi e topografie immaginarie, un progetto curato da Robert Pettena svolto nel 2021 da alcuni allievidell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Una osservazione degli spazi dell’argine del fiume Arno e del Parco Monumentale delle Cascine considerati come luoghi democratici che generano abitudini visioni e attese creando una mappatura narrativa dei luoghi e delle persone che proprio per questa documentazione acquisiscono il valore di memoria culturale e riportano uno sguardo ecologista che caratterizza le giovani generazioni.

I PROGETTI DEGLI STUDENTI 

Sono stati realizzati anche percorsi di socializzazione e formazione rivolti a giovani studenti e a utenti del Dipartimento Salute Mentale del Presidio Ospedaliero di Prato che hanno realizzato il progetto Still Life. I partecipanti dopo una ricerca di brani, poesie e frasi che parlano di acqua si sono interrogati sulla sua forma fino a produrre una serie di still-life che mostrano come l’acqua assume la forma del contenitore che l’accoglie.

Lo scorrere dell’arte: esperienze artistiche lungo il Bisenzio, 1999/2021. Gli studenti del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze, sotto la direzione scientifica della professoressa Tiziana Serena, docente di Storia della fotografia e Storia dell’arte contemporanea, hanno analizzato il rapporto fra l’arte contemporanea, il fiume Bisenzio e l’industria nell’area pratese. Tramite una ricerca sulle manifestazioni di arte contemporanea che sono state realizzate lungo le rive del fiume Bisenzio e in aziende tessili in disuso o ancora attive, viene restituita una lettura dei singoli interventi che li inserisce in un contesto più ampio, fra arte, paesaggio, industria, recupero e riuso di vecchi edifici.

Gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Carlo Livi di Prato hanno messo a confronto il fiume Bisenzio con fiumi legati alla loro storia familiare e alle relazioni che intorno a questi fiumi si sviluppano. Audio e video raccolti andranno a formare un unico racconto dal titolo L’acqua rafforza le relazioni.

Gli studenti dell’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo Marco Polo Scuola Secondaria di primo grado Ser Lapo Mazzei di Prato chiuderanno la giornata con una serie di brani musicali sul tema dell’acqua.

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Nell’ambito del progetto della Regione Toscana
Toscanaincontemporanea2022 Giovani Sì
Con il patrocinio di
Comune di Prato – Assessorato alla Cultura
In collaborazione con:
Museo Centro per le Acque del Gran Sasso
Azienda USL Toscana Centro
Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze
Accademia delle Belle Arti di Firenze
Istituto Comprensivo Marco Polo Scuola Secondaria di primo grado Ser Lapo Mazzei
Istituto d’Istruzione Superiore Carlo Livi
Italia Nostra Sezione di Prato
Circolo Curiel
Comitato via delle Segherie
Associazione sino-italiana Ramunion
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