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La morte di Robert Walser nel Natale del 1956 - The Independent Project
Submission

Un evento di

SPAZIO Y

Via dei Quintili, 144, Roma, Lazio, Italy

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La morte di Robert Walser nel Natale del 1956

22 Dicembre 2019 - 25 Gennaio 2020

Via dei Quintili 144, Roma, 00187, Lazio

 

La morte di RobertWalser nel Natale del 1956
Giuseppe Borgia & Tothi Folisi

a cura di Spazio Y

Opening Sabato 22 dicembre 2019 – ore 18.30

Fino al 25 gennaio 2020

Il 25 dicembre del 1956, Walser morì d’infarto all’età di 78 anni, probabilmente vergine, sesto di otto fratelli e sorelle, dei quali nessuno – fatto pressoché unico – ha avuto figli. Il corpo venne ritrovato da due bambini: dopo il pranzo di Natale, insospettiti dai latrati di un cane legato a una catena, i due avevano preso lo slittino, quindi si erano inerpicati lungo un dosso e a quel punto, nel silenzio, il cadavere di Walser gli si era parato di fronte. Era avvolto nella lana del suo abito consueto e steso dentro un grande cuscino di neve fresca. Il braccio sinistro era abbandonato e aperto, come quello di un fantasmatico e detronizzato vigile urbano, in quella stessa posizione nella quale oggi lo rivediamo grazie alle foto scattate dalla polizia locale. Non un suono in tutto il circondario, si suppone, vista l’ora e il giorno di festa. Solo una grande quiete, gli sporadici latrati di un cane e il respiro alterato dei due bambini. Gli scatti mostrano una composizione, un cerimoniale involontario. Il cappello era spostato a un metro e mezzo dal corpo, forse perso alle dita nel momento in cui lo scrittore si era accasciato. Volendo, si può osservare perfino l’ombra di un mistero: tra il cadavere e le impronte lasciate sul terreno c’è almeno un metro di neve intonsa, come se il corpo di Walser, negli istanti conclusivi della sua ultima passeggiata, si fosse librato da terra per poi planare e adagiarsi qualche passo più avanti. In ogni caso fu un volo da poco. Ma forse la magia è un’altra, e cioè avere descritto nel 1907, in una pagina del romanzo I Fratelli Tanner, la morte di un giovane poeta, Sebastian, che sembra pre gurare quella di Walser: “Circa a metà della salita Simon vide d’un tratto un giovane sdraiato nella neve in mezzo al sentiero […] era morto assiderato, senza alcun dubbio, e doveva giacere lì da molto tempo, sul sentiero”.

Da “Natale nel silenzio”, conversazione tra Ivan Carozzi e Antonio Rovaldi pubblicata su Il Tascabile 21/12/2018
La morte di Robert Walser nel Natale del 1956, mostra di Giuseppe Borgia e Tothi Folisi, prende le mosse da una ricerca sulle
opere e la vicenda biografica dello scrittore svizzero Walser, rinvenuto morto in mezzo alla neve nel Natale del 1956.

Attraverso interventi descrittivi minimali, gli artisti condensano all’interno dello spazio una narrazione fatta di frammenti che, come tracce da interpretare, rievocano l’incessante indagine portata avanti dallo scrittore nei suoi testi.
Uomo solitario e passeggiatore instancabile, Walser ha fatto del camminare non soltanto il soggetto dei suoi scritti, ma anche una pratica costante di ricerca; spingendolo a sviluppare una scrittura nomade tesa a mappare la realtà circostante e la propria interiorità e portando alla luce interstizi ed elementi marginali apparentemente privi di importanza.
La continua oscillazione tra macrocosmo e microcosmo, tra l’ossessione descrittiva degli incontri fortuiti e l’indecifrabilità del sé, tipici della scrittura di Walser, vengono evocati in mostra dal dialogo tra le opere dei due artisti, attraverso un percorso di sintesi concettuale, tenuto insieme da una dimensione narrativa volutamente sospesa.
Se le tele di Folisi, coperte da ossessivi segni grafici sovrapposti, rivisitano, mediante una figurazione astratta e la ripetizione del gesto,
l’horror vacui presente nei famosi microgrammi di Walser (fogli di piccolo formato sui quali l’autore, negli anni 1924-1932/33, scrisse a
matita, in una gra a minuscola e apparentemente incomprensibile, oggi leggibili solo grazie al minuzioso lavoro di decodificazione).
Il paesaggio cosmico dipinto da Borgia rimanda ad una dimensione di apertura sconfinata, richiamando la tensione dello scrittore al
camminare, inteso non solo come attraversamento fisico del paesaggio ma come atto estetico sperimentale, da cui risulta una
mappatura del senso del mondo determinato dalla selezione dei dettagli che ne fanno parte.
Al centro della sala una selezione dei principali testi che riguardano lo scrittore diventano uno spazio di sosta, un invito alla lettura e
dispositivo di scoperta dell’opera e del mondo di Walser.
In occasione della chiusura della mostra e in contemporanea con il SUMMIT | Friendship | Solidarity | Alliances, organizzato da
THE INDEPENDENT al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), Spazio Y presenta presso OFF1C1NA (studio e spazio di
ricerca artistica), l’opera video “RW”, realizzata da Tothi Folisi e Giuseppe Borgia.
Il lavoro, collegandosi alle suggestioni narrative dell’opera di Robert Walser ripropone l’immagine in soggettiva di un passeggiatore
solitario che, attraverso un’osservazione nomade, segna l’attraversamento di differenti spazi, passando dall’ambiente urbano a quello
più propriamente bucolico dell’aperta campagna. Come una metafora della scrittura di Walser, la visione si abbandona ad un approccio
non selettivo, proponendo una dimensione che abbraccia ogni particolare del circostante.
Il video è accompagnato da citazioni riprese dal testo di Marc Augè “Rovine e macerie” riflettendo sul senso del tempo, il concetto di
memoria e di attraversamento. In sottofondo la musica di Stray Ghost, giovane compositore inglese, sembra richiamare il ritmo scandito dei passi, nelle cui pause si può cogliere la sosta e il tempo di osservazione.

Giuseppe Borgia (Palermo 1978) Si muove tra pittura, scultura e installazione. Cerca una grammatica spirituale evocativa legata al
colore e al paesaggio. Un passaggio ancestrale su un ponte tra il reale e l’immateriale.
giuseppeborgia.tumblr.com

Tothi Folisi (Sant’Agata di Militello 1979) sperimenta vari media, dalla pittura alle installazioni. La sua ricerca artistica si focalizza spesso sul tema della ripetizione e sui legami fra ritualità e tradizioni, osservazione del paesaggio e azione performativa.
tothi.tumblr.com

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